Il segreto delle stelle - Parte prima

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Categoria: la letteratura
Pubblicato Giovedì, 04 Agosto 2011 16:08
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PREMESSA Questa storia è stata costruita su alcuni proverbi e credenze del popolo cilentano che l’autrice ha trovato nel testo, gentilmente messoci a disposizione dal nostro editore La Greca, “Annali Storici di Principato Citra”.

Va bene, lo ammetto. Non ho mai sopportato quella noiosissima vacanza a cui i miei genitori mi costringevano: quindici giorni d‟estate al campo scuola!

Lo so, può sembrare strano, chiunque non vedrebbe l‟ora di andarsene in vacanza in qualsiasi parte del mondo con i propri amici lontano dalla solita vita monotona, libero di divertirsi, ma questo non è il caso mio.

D‟estate preferisco di gran lunga restarmene tranquillo su una barca a pescare con mio cugino e mio nonno che ci stupisce sempre con nuovi trucchi per una pesca assicurata o le sue lunghe storie che si tramandano da anni nella nostra famiglia.

Una di queste in particolare ce la ripeteva spesso, forse perché a differenza delle altre non era mai riuscito ad appurare il fondo di verità che vi si poteva celare dentro.

Io e mio cugino Jake l‟avevamo stampata nella mente e quando la ricordavamo ci sembrava sempre di sentire le parole del nonno...

“Le barche uscivano dal porto all‟imbrunire nelle serate di calma comprese tra aprile e inizio luglio” ci raccontava “la zona di pesca era a circa 12 miglia dalla costa (dipendeva dal periodo)… Era quasi un religioso silenzio che accomunava gli occupanti delle barche, attenti a cogliere il minimo segnale che consentiva loro di decidere dove e a che altezza calare la menaica. Ma le indicazioni più sicure erano sempre quelle tratte dalla lettura del cielo. Da sempre tutti quanti sapevano che le alici salivano in alto e si pescavano bene quando comparivano alcune stelle... segnali importanti per calare le reti. Le stelle che annunciavano un buon pescato si chiamavano Pollara (Orione), Puddicinara (Le Pleiadi), Calabresella, una piccola stella che spuntava a sudest, proprio sopra la Calabria (identificata con Fomalhaut) e ‘U Stellone (Venere), l’ultima a comparire prima dell‟alba”.

Più la sentivo e più m‟incuriosiva: prima o poi ne avrei risolto il mistero. Il mare mi era sempre piaciuto tanto, sarei rimasto a lungo ad ascoltare il respiro dell‟acqua e il gioco dei venti nelle calme serate estive e a osservare l‟ammiccare silenzioso delle stelle vicine e lontane..Quelle stelle che mi nascondevano chissà quale segreto...

Fu così che a un certo punto capii che era ormai giunto il momento di svelare il mistero, di verificare

quanto vera potesse rivelarsi quella storia di mio nonno; l‟occasione si presentò in maniera piuttosto imprevista e inaspettata.

Anche quell‟anno, dunque, i miei erano riusciti a spedirmi come un pacco da viaggio, senza lasciarmi il tempo di obiettare, in una località marina...

Ciliegina sulla torta, Josh Weber a quanto pare era presente anche quell‟anno..molto incoraggiante..Avete presente quei tipi che se la spassano a farti patire le pene dell‟inferno prendendoti in giro, rendendoti ridicolo e facendo lo spaccone con la ragazza che avevi adocchiato? Quelli insomma che vorresti tanto prendere a schiaffi o sbattere contro un muro..? Ecco, Josh era uno di quelli, non so se ho reso bene l‟idea. Per non parlare poi di quando si elogiava per le sue ineguagliabili abilità sportive o faceva sfoggio della sua inestimabile cultura.. Come avrei affrontato quei quindici giorni era un mistero..e stavolta il ragazzino sembrava ancora più esaltato dell‟anno prima, proprio deciso ad esaurire in fretta tutte le mie scorte di pazienza prima dello scadere delle due settimane.

Ero sull‟orlo della disperazione..quando d‟un tratto mi si accese un piccolo lumino..le gare estive..ma certo! Come avevo fatto a non pensarci?!

A cura di

Antonella Ottati

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