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L’arcobaleno fra Fisica , Arte e Letteratura

L'arcobaleno è un fenomeno ottico che produce uno spettro quasi continuo di luce nel cielo, quando la luce del sole attraversa le gocce di acqua rimaste so-spese dopo un temporale. È un esempio di dispersione della luce perché i diversi colori che costituiscono l‟arcobaleno hanno origine dalla rifrazione della luce solare. Quando , infatti, la luce solare entra in una goccia d‟acqua sferica, i diversi colori della luce vengono deviati di un angolo rispetto all‟indice di rifra-zione dell‟acqua. Vengono poi riflessi dalla parte posteriore della goccia, per poi essere di nuovo rifratti quando rie-mergono nell‟aria. La quantità di luce che viene rifratta dipende dalla sua lun-ghezza d‟onda. Per esempio la luce blu, caratterizzata da onde più corte viene rifratta ad un angolo più grande di quel-la rossa,per questo la luce rossa appare più alta nel cielo, formando i colori e-sterni dell‟arcobaleno insieme al violet-to. L‟angolo con cui si riflette la luce nella goccia varia da 40 a 42 gradi. L „osservatore che si pone di fronte ad un arcobaleno riesce a percepire un colore solo che emerge da ogni goccia, perché solo uno dei colori che compongono l‟arcobaleno, viaggia nella direzione giu-sta per giungere al suo occhio. Visiva-mente l‟arcobaleno è un arco multicolo-re con la seguente sequenza: ros-so,arancione,giallo,verde,azzurro,indaco e violetto. In realtà l‟indaco viene ag-giunto per convenzione perché è consi-derato una sfumatura del viola.

Molti artisti hanno dipinto questa bellezza naturale nei loro dipinti. Uno di questi è Millet. Egli tra il 1868 e il 1876 realizzò uno dei suoi più importanti capolavori: la Primavera. Nel suo dipinto, rappresenta un paesaggio primaverile dopo un temporale. Come si può notare nell‟opera troviamo sulla sinistra un bellissimo arcobaleno.

Lo stesso quadro di Millet viene preso come riferimento dallo scrittore giapponese Kawabata Yasunari nel suo libro “Arcobaleni”.

Si narra di una adolescente dalla vita disordinata e intensa. Un giorno, mentre si trova in ospedale nota il quadro di Millet ad una parete: l‟arcobaleno dipinto le sembra un segno del destino, una contrapposizione all‟immagine della morte, al suicidio e all‟aborto.

Primavera di Millet

Una delle frasi più belle del romanzo è questa: “ Nel quadro erano dipinti tre o quattro meli dai fiori bianchi tra le tenere erbette di un campo primaverile. Anche il bosco della collina opposta era di un verde giovane. La terra era bagnata e rossa e un arcobaleno si inarcava tra nubi scure, portatrici di pioggia. L‟arcobaleno nasceva in alto a sinistra e terminava idealmente fuori dal quadro. Pareva un augurio affinché la rinascita primaverile della natura si prolungasse”.

E‟ proprio il quadro di Millet, con la sua atmosfera umida e cangiante a produrre nei protagonisti la sensazione di poter iniziare una vita nuova!

A cura di

Mattia Garofalo

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