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L’Universo elegante” di B.Greene e “L’Universo senza stringhe” di L.Smolin


Due libri che testimoniano la situazione di “stallo” della Fisica moderna. Due visioni opposte del nostro universo.

Come unificare la meccanica quantistica con la relatività generale e, dunque, costruire la teoria in grado di spiegare ogni fenomeno?

Una candidata alla “Teoria del Tutto” è l’affascinante modello esposto ne “L’Universo elegante” da Brian Greene: un universo di stringhe vibranti, i cui modi di oscillazione sono responsabili della “nascita” delle varie particelle. E’ un universo dotato di molte dimensioni “arrotolate”, non facili da immaginare… Ma il neo maggiore di questa teoria è la sua intrinseca difficoltà matematica unita alla impossibilità della verifica sperimentale. E’ questo il punto di partenza di Lee Smolin nel suo “L’Universo senza stringhe”: la teoria delle stringhe è SCIENZA?

Il punto di vista proposto da Smolin è non meno seducente: l’universo (assieme alle leggi della fisica) evolve proprio come un sistema biologico adattandosi nel tempo alle condizioni “esterne” da esso stesso create; una vera e propria “ecologia dell’universo”… Leggendo i due libri si avrà l’impressione (grazie alle grandi doti divulgative degli autori) di partecipare ad un elettrizzante dialogo “in diretta” sulle conquiste e, ancor più , sui dubbi della Fisica fondamentale.

 

Recensione a cura di

Paolo Bartoli

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