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Alla scoperta del telescopio

Queste righe contengono le nozioni di base da noi acquisite per l'uso del telescopio , in due mesi di attività.

Potrà servire come guida ai futuri rappresentanti del gruppo di astrofisica e a chiunque sia interessato a provare con noi l'emozione di "osservare"...

Gli elementi fondamentali del telescopio sono:

L’obiettivo: la lente o il sistema di lenti o lo specchio che fornisce l’immagine reale dell’oggetto mettendola a fuoco in modo da poter essere osservata. Caratteristiche  degli obiettivi sono il diametro (apertura) e la lunghezza focale.  Le grandezze che dipendono dal diametro sono la potenza e il potere risolutivo.

La potenza è la capacità di raccolta della luce. La quantità di luce che un obiettivo raccoglie è proporzionale  alla  sua superficie e, quindi, al quadrato del  suo diametro.

Il nostro telescopio (CPC11) ha un diametro di 28 cm.

Esso ha una potenza 4 volte più grande di un telescopio con diametro di 14 cm!

A volte il diametro di un telescopio viene espresso in pollici (2.54 cm). Il nostro telescopio ha un’apertura di 11 pollici. Ciò spiega la natura del nome CPC11: Celestron Professional Computered con apertura di 11 pollici.

Il potere risolutivo è la capacità di separare due oggetti luminosi vicini.

La distanza angolare minima teorica “S” di uno strumento (espressa in secondi d’arco) si può calcolare in modo approssimato con la seguente relazione:

S = 120/D

in cui D è il diametro espresso in mm.

Per il CPC11 si ha:

s = 120/280 = 0.43”

Antares è una stella doppia la cui separazione angolare dalla compagna è di 3” d’arco; essa potrà dunque essere risolta dal nostro telescopio!

Ogni stella doppia la cui separazione angolare dalla propria compagna sia inferiore a 0.43” sarà percepita dal nostro strumento come una sola stella!

Il valore calcolato è puramente teorico; in pr

atica esso è tanto più grande (“s” più grande significa potere risolutivo minore) quanto peggiori sono le condizioni di visibilità (turbolenze, inquinamento luminoso ecc…).

Una formula più precisa per il calcolo del potere risolutivo è:

in cui “λ” è la lunghezza d’onda della luce visibile (intorno ai 550 nm). Calcolando s con tale formula otteniamo il valore di 0.39”, che differisce  dal precedente di una quantità inferiore al 10%.

“L”, dunque, è inversamente proporzionale al quadrato del rapporto focale.

Risulta, allora, che un obiettivo f/5 è 4 volte più luminoso di un f/10.

Usando un riduttore di   focale aumentiamo la luminosità.

Abbiamo acquistato un riduttore di focale che la riduce di un fattore 3: il nostro strumento da f/10 diventa un f/3 e la sua luminosità aumenta di un fattore 9!

La luminosità è detta rapidità in quanto la velocità con cui si forma l’immagine fotografica è data dalla stessa formula. Il riduttore di focale permetterà di diminuire il tempo di esposizione per le nostre astrofotografie!

L’oculare: è un sistema di lenti che funzio

na come un microscopio ingrandendo l’immagine prodotta dall’obiettivo e rendendola ben visibile all’occhio.

Dell’oculare parleremo più approfonditamente nel prossimo articolo!!!

Il nostro telescopio

Celestron CPC11

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