Recensione “Semplicemente l’inizio passeggiata tra fisica ed altro”

E’ la recensione del mio primo libro. E’ stata scritta da Michele Nigro ed è stata pubblicata sulla rivista letteraria trimestrale “Nugae” n° 15 del 2007.

La Scienza può essere raccontata?

C’è stato un tempo – alcuni secoli prima dei viaggi spaziali e di internet – in cui Scienza e Letteratura costituivano un nucleo quasi inscindibile. Era impensabile affrontare l’esposizione delle proprie scoperte, dinanzi a una società civile non ancora abituata alla quantità di liberi dati di cui disponiamo oggi e ai sovrani che spesso finanziavano le imprese scientifiche per aumentare il prestigio della corona, senza il supporto di una buona narrazione dei fatti e facendo a meno di quelle capacità retoriche, tanto ricercate in un vero uomo di scienze. Molte delle principali scoperte e ricerche compiute durante la storia scientifica dell’umanità, infatti, sono legate alla pubblicazione di testi che il più delle volte rasentano una forma quasi romanzesca, piuttosto che essere una pedante e rigorosa dissertazione scientifica fatta di concetti contorti e formule inespugnabili. Alcuni esempi autorevoli: la trilogia sulla vita degli insetti di Maeterlinck (pur nascendo poeta e drammaturgo); il “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” di Galileo Galilei; “ L’origine delle specie” di Charles Darwin…ecc. Questi insigni scienziati, forse, devono il loro “successo” non tanto a quella loro originale visione intuitiva che li ha spinti a intraprendere lunghe e solitarie sperimentazioni, quanto piuttosto alle capacità espositive e narrative con cui hanno raccontato al mondo il proprio pensiero.

Tuttavia, partendo dal Medioevo e utilizzando le forme embrionali del trivio e del quadrivio, si è giunti all’attuale dannosa dicotomia tra Scienza e Letteratura e alla irreversibile separazione, a livello universitario, tra facoltà umanistiche e facoltà scientifiche. Una scelta maturata nel tempo e resa necessaria dalla comprensibile vastità del sapere umano, ma che ha creato anche una sottile diffidenza tra gli “appartenenti alle due fazioni”.

Non la pensa così – e non è il solo – Paolo Helios Bartoli, autore del libro intitolato “Semplicemente l’inizio…passeggiata tra fisica ed altro” (Palladio Editrice).

Insegnante di Matematica e Fisica presso il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”  di Vallo della Lucania, scrittore e divulgatore, Bartoli ha scelto il proprio ambiente di lavoro – la scuola – per compiere un’insolita sperimentazione in vista di una intelligente riappacificazione fra Scienza e Letteratura.

Anche se in alcuni momenti il Fisico prende il sopravvento sul Narratore, Bartoli riesce tranquillamente a portarci per mano, come se si trattasse di un normale romanzo suddiviso in capitoli e con tanto di trama, attraverso le più avvincenti tematiche della fisica moderna senza per questo resuscitare antichi spauracchi scolastici in chi legge. Sarebbe troppo facile, però, etichettarlo tra i cosiddetti “libri per ragazzi” anche se è principalmente rivolto a loro… Si tratta, in verità, di un libro per tutti: un modo simpatico e a tratti fiabesco per avvicinare le nuove generazioni a una scienza affascinante e un modo per suggellare finalmente la pace tra gli adulti che non frequentano più i banchi di scuola e le odiate “materie scientifiche” che ancora frequentano i loro peggiori incubi!

Fin qui tutto normale: l’opera di Bartoli, in ultima analisi,  potrebbe essere classificata tra i libri di divulgazione scientifica (con buona pace di Piero Angela e figlio!) pur essendo dotato di una sapiente dose favolistica in grado di addolcire argomenti a volte spinosi e di non facile approccio… Ma sarebbe, anche questa, una definizione incompleta.

L’originalità di questo libro è racchiusa nelle dosate e, almeno per chi scrive, inconsuete ed esotiche sfumature filosofiche con cui umanizzare ulteriormente una branca dello scibile per troppo tempo definita ingiustamente “fredda” e “arida”.

Scrive l’autore: La trattazione degli argomenti di fisica è svolta effettuando paralleli con alcune idee filosofiche e religiose proprie della cultura orientale… La connessione tra il pensiero dei popoli asiatici e la fisica moderna è ben nota… in queste pagine si è voluto, semplicemente, utilizzare il fascino di queste analogie per “catturare” l’attenzione degli studenti… Camminando su sentieri che scivolano fra fisica, induismo, buddismo e taoismo, si vuole evidenziare a forti tinte che non esiste contrasto tra scienza e religiosità”.

E siamo sicuri che l’esempio contenuto nel libro di Paolo Bartoli sarà imitato anche da altri insegnanti e divulgatori.

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