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Parmenide : Una Via verso la cosmologia

Quando si parla di cosmologia affiorano nella mente nomi del calibro di Galileo, Newton, Keplero o Copernico, ma in realtà la loro scienza è la continuazione della cosmologia greca,infatti, attraverso la revisione dei miti , nacque in Grecia la prima filosofia e la prima scienza; e sono stati proprio i primi filosofi presocratici che hanno posto le basi della civiltà occidentale fondata sul razionalismo scientifico. La cosmologia consiste in teorie speculative che descrivono la struttura e il progetto complessivo dell’universo; essa include la cosmogonia(riflessione sulla creazione),origine e evoluzione dell’universo.  Uno dei più importanti filosofi-scienziati che conosciamo, se non altro per appartenenza culturale e territoriale, è stato sicuramente Parmenide di Elea, infatti la sua dottrina è considerata oggi, addirittura profetica, in quanto è riuscita a prefigurare le principali caratteristiche della “realtà ultima” così come emerge dalle ultime teorie cosmologiche.

Parmenide ,infatti, è stato talmente in anticipo(di circa 2500 anni) da essere frainteso, e venire reinterpretato solo oggi. Egli fece delle grandi scoperte astronomiche ed empiriche, che elaborò in una delle sue opere maggiori :“Sulla Natura”. Il cielo costituiva per Parmenide un limite del mondo che assicura i confini degli astri, tra i quali il sole che doveva avere una posizione speciale, mentre la luna, che non brilla di luce propria, aveva una posizione subordinata. Oltre al Sole e alla Luna, egli già nominava gli astri e la Via Lattea. A Parmenide si attribuivano molte altre scoperte come: la sfericità della Terra confermando la visione di Anassimandro, che è rimasta invariata per i successivi 2000 anni e la suddivisione del pianeta in 5 zone climatiche;  con le sue osservazioni dimostrò che la Luna (Selene) è una sfera;e scoprì che la stella della sera(Vespero) e la stella del mattino(Fosforo) sono i medesimi corpi celesti che egli intitolò ad Afrodite(Venere per i Romani) dea della bellezza e dell’amore, credeva ,inoltre, che questo fosse il corpo più lontano, dopo il quale vengono il sole e poi le stelle fisse,situate nel cielo che circonda la terra; intuì anche che il sole e la luna si sarebbero distaccati dalla Via Lattea.

Al centro dell’universo la terra ha solo sussulti (i terremoti), ma non moti né di traslazione né di rotazione, perché non ci sono cause che la facciano inclinare da una parte. Certi temi, come quello della Via Lattea , erano legati a credenze religiose sulle anime dei morti ,e Parmenide, che viene presentato di solito come un filosofo speculativo agli antipodi del naturalismo ionico, usava temi biologici, presenti anche nella cosmogonia ionica; la dea che sta in mezzo all’universo regola soprattutto la generazione ,attraverso la mescolanza. Dall’idea della rotondità dei corpi celesti e della Terra,  Parmenide poté ricavare conseguenze sui confini variabili di luce e tenebre,intendendo queste ultime come ombre che mutano con il mutare della posizione degli astri, più che un immagine precisa dei corpi celesti e dell’universo intero. Altre scoperte riguardavano le eclissi, infatti egli arrivò ,come Talete, a capire che sono allineamenti occasionali di astri; intuì anche che il crescere e il calare della Luna non sono reali, ma giochi d’ombra, intuizione chiara dal momento che essa rivolge la sua parte visibile verso il Sole e la sua forma è sferica e individuò la parte invisibile della Luna stessa come materia pesante. La Luna è stata perciò, uno dei punti focali del suo studio, riesaminandola anche da un punto di vista poetico egli fu capace di far conoscere al mondo la sua brama per Elio (il sole).

Molti critici hanno valutato le tesi di Parmenide e la maggior parte di loro si è rivolto verso questo filosofo-scienziato in modo scettico, ma l’epistemologo austriaco Karl Popper si è rivolto a lui come “colui che gli insegnò a guardare alla Terra e i Cieli con un nuovo sguardo indagatore”, riesaminando il suo poema,infatti si affida alla sua dottrina.  Il poema Parmenideo dedicato alla cosmologia venne scritto in versi e consiste in una rivelazione ricevuta dal filosofo dalla dèa Dike; questo si articola in due parti distinte: nella prima ella rivela la verità a proposito della realtà e delle cose come esse sono in se stesse; la seconda parte, in cui parla del mondo delle apparenze, quello ingannevole dei mortali. Sarebbero queste la “Via della Verità” e la “Via dell’Opinione”;

che i critici identificano nella Via della Verità come Via del Giorno e quella della Notte, invece, come Via dell’Errore; di recente,poi, è stata introdotta una terza via ,ovvero quella dell’Opinione(Doxa), che in Parmenide costituiva la seconda insieme a quella dell’Errore,ma il dibattito su questa questione è ancora aperto . Nella seconda parte del poema , quella dedicata alla Via dell’Opinione, viene fornita un’esposizione di una cosmologia e di una cosmogonia del mondo quale appare ai mortali. Parmenide sottolinea che il mondo dell’apparenza, coincide con il nostro mondo ordinario e afferma che questo mondo necessita di due materiali: “luce” e “notte”.

Fig. 1: Il filosofo greco Parmenide

 

Infatti, egli ritiene che in questo del mutamento tutte le cose siano generate dalla mescolanza di luce e notte. Da tale mescolanza scaturiscono la Terra e i corpi celesti, sotto il controllo della dèa della necessità, Anankè, che “tutto dirige”. Nella prima parte della rivelazione, che ha subìto più critiche riguardo al suo essere considerata una forma di cosmologia; Parmenide qui espone l’effettiva struttura del mondo e del cosmo; una teoria semplice e spietata: il mondo reale è un  mondo morto, un universo senza mutamento o movimento. Questo universo è un blocco perfettamente sferico, completamente omogeneo e compatto. E’ unico.  Non ha origine, e quindi non ha cosmogonia, ed è e sarà per sempre immobile, immutabile e incolore. La dottrina della Via della Verità è differente dalla cosmologia pre- parmenidea e dalla cosmologia della Via dell’Opinione, con la quale Parmenide la vuole contrastare. Vi sono aspetti della Via della Verità che essa condivide con la tradizione cosmologica, sebbene egli fosse incomparabilmente più radicale dei suoi predecessori. L’insegnamento di Parmenide è perciò da considerare attuale e sorprendente,una sorta di genio incompreso che ha fatto rinascere l’orgoglio della scuola Eleatica e del Cilento in genere,ed è importante soprattutto perché nella nostra società iper-tecnologica  molti continuano a seguire la strada del “non essere”, anziché attenersi a quella rigorosa della realtà dei fatti e del pensiero.

 

Fig. 2:

Venere

 

Fig.3:

Luna

 

 

A cura di

Annalisa Pesce

Si ringrazia la professoressa Laura Sacchi per la collaborazione fornita.

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