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“Ipazia: Vita e sogni di una scienziata del IV secolo” di A. Petta e A. Colavito


Nel numero 3 della nostra rivista abbiamo parlato del ruolo assunto dalle donne nel progresso della scienza. Una figura affascinante in questo ampio panorama è sicuramente Ipazia di Alessandria, astronoma, matematica e filosofa, erede della scuola alessandrina, vissuta dal 370 al 415 D.C.

La sua figura è avvolta nel mistero e gli storici hanno potuto ricostruire solo alcuni dettagli della sua attività scientifica: la realizzazione dell’idroscopio e dell’aerometro. Il libro narra con spietata sincerità la tragica fine di questa bellissima donna: uccisa e dilaniata per ordine del vescovo Cirillo (poi santificato) per evitare che il libero pensiero potesse ostacolare il percorso della Chiesa Cattolica Romana.

Una martire della scienza dunque ben prima di Giordano Bruno … Nella seconda parte del libro gli autori Adriano Petta e Antonino Colavito si soffermano  sulla valenza scientifica di questa donna. Occorre avvisare il lettore, però, che il percorso scientifico, dalla legge di gravitazione alla teoria delle stringhe è solo una linea ideale attribuita ad Ipazia. Il libro rappresenta un ottimo strumento per imparare la metodologia scientifica, che ha anticipato persino il metodo sperimentale galileiano, utilizzando la biografia di una grande mente.

A sottolineare l’importanza di questa scienziata L’UNESCO ha creato un progetto internazionale inteso a favorire la ricerca scientifica al femminile per creare una scienza al servizio dei bisogni dell’umanità senza distinzioni di sesso. Tale progetto internazionale ha nome Ipazia.

Recensione a cura di

Paolo Bartoli

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